Buddhismo, cos'è?
January 1, 2024
Fondamentali

Siddhartha, il Principe

La tradizione buddista si basa sugli insegnamenti di Siddhartha Gautama, noto anche come Śakyamuni. Un principe vissuto nell'India classica degli anni 463-383 AC. Durante la sua vita, Siddhartha decide di praticare diverse discipline spirituali alla ricerca della libertà dall'insoddisfazione e dalla sofferenza, mettendo alla prova la cultura e le tradizioni spirituali del suo tempo.

All'inizio Siddhartha pratica diverse discipline focalizzate su pratiche religiose devozionali, e di offerta rituale. Non soddisfatto, abbandona questo percorso per dedicarsi a pratiche ascetiche che metteranno a dura prova la sua mente e il suo corpo. Per sei anni si dedica totalmente a queste discipline, seguendo gli insegnamenti di diversi maestri spirituali e luminari.

Una Nuova Consapevolezza

Dopo continui sforzi, arriva alla conclusione che nulla di ciò che aveva provato stesse dando i risultati desiderati: Siddhartha continuava a provare sofferenza, ad essere schiavo del desiderio e della conseguente insoddisfazione. Stanco e spossato dalle pratiche ascetiche, Siddhartha si trova sulla riva del fiume quando una donna del luogo, Sujata, passa con del porridge di riso. Vedendo le condizioni del giovane asceta, la donna viene mossa dalla compassione e gli offre una ciotola del cibo. Siddhartha è subito colpito da un'improvvisa consapevolezza: il risveglio non si può raggiunge da soli, unicamente con i propri sforzi, ma con l'aiuto del potere e della compassione degli altri.

Decide allora di abbandonare il suo ascetismo estremo e di non seguire più i guru. D'ora in avanti, avrebbe seguito il proprio cammino, e basandosi sul suo pensiero critico, e sulle proprie esperienze. Questo è il momento in cui nasce il Buddhismo.

Siddhartha, il Buddha

La via tracciata da Siddhartha con la propria esperienza fu in seguito chiamata "via di mezzo", perché non è di natura ascetica, ma nemmeno di natura ritualistica e materiale. Al contrario, Siddhartha propone una visione equilibrata della vita e ciò è quello che avrebbe gli avrebbe permesso di raggiungere il suo risveglio, e diventare il Buddha1.

Oggi buddhisti di tutte le scuole e nazionalità seguono la via di mezzo di Śakyamuni. Questa via viene presentata dal Buddha nel suo primo insegnamento pubblico2 dopo aver ottenuto il risveglio, e consiste nell'esposizione delle Quattro Verità che Rendono Nobili e dell'Ottuplice Sentiero.

Trasformazione come Sentiero

Gli insegnamenti del Buddha per il praticante assumono la forma di un sentiero. Questo è importante, perché non solo rispecchia la storia di trasformazione del Buddha stesso, ma inquadra la pratica spirituale come un viaggio. I sentieri per loro natura non sono linee rette e i viaggi sono pieni di eventi e bivi inaspettati, che costringono il viaggiatore a seguire un certo percorso piuttosto che un altro.  

Finché la destinazione è definita, la scelta del percorso non è importante, perché tutti i sentieri portano a destinazione. La destinazione nel Buddhismo è il risveglio completo alla nostra natura umana. Questo risveglio marca la fine dell'insoddisfazione e della sofferenza. La promessa è la seguente: impegnandosi nella pratica Buddhista e seguendo il sentiero tracciato dal Buddha, ci possiamo risvegliare pienamente alla nostra umanità e questa consapevolezza porterà alla cessazione del ciclo continuo di brama e avversione, ponendo fine all'insoddisfazione e alla sofferenza in modo permanente.

Gli insegnamenti del Buddha furono dapprima memorizzati e tramandati della comunità monastica e infine consegnati alla parola scritta su foglie di palma per poter essere condivisi. Dopo la morte del Buddha, i monaci iniziarono a diffondere il suo messaggio: alcuni dedicandosi alla diffusione dei suoi insegnamenti in India, altri disseminandoli in tutto il Sud-Est asiatico, in Cina e in Corea, arrivando infine in Giappone.

Note

1 'Buddha', il 'risvegliato', è un termine onorifico che deriva dal termine sanscrito 'bodhi' che ha il significato letterale di 'risveglio'

2 Questo primo discorso, lo si può leggere nella sua trascrizione nel canone pali come Dhammacakkappavattana Sutta, 'il Primo giro della ruota'.